Intermezzo primo

 

Scena unica

Pericca, e poi Varrone

Pericca

 

PERICCA

Oh me infelice, e come posso stare  

senza la mia padrona?

È stata troppo buona.

Andar sì presto ad affogarsi in mare

ed io sola soletta

dove mai troverò chi mi ricetta?

Per molto ch'io mi aggiro

in questa parte, o in quella

ancora non rimiro

ch'abbia compassion d'una zitella.

 

Se v'è alcun che per pietà  

voglia far la carità

me lo dica schietto schietto

o che cavi il fazzoletto

o che raschi, o che saluti,

che così quel che m'aggiuti

io conoscere saprò.

Ma per quanto intorno io miro

non ritrovo un che mi voglia,

e soletta fra la doglia

a penar me ne starò.

 

<- Varrone

VARRONE

Pur alfine t' ho giunto  

per dirti che...

PERICCA

Che?

forse è salva la padrona?

VARRONE

Appunto, appunto.

PERICCA

Lodato il ciel, a nuova sì bramata,

io voglio esserti grata.

Prendi.

(gli porge un orloggio)

VARRONE

Eh non occorre.

PERICCA

Sì, sì.

VARRONE

No 'l posso torre.

PERICCA

Dico...

VARRONE

No 'l voglio prendere.

PERICCA

Ora mi vedrai di sdegno accendere.

VARRONE

Già che me lo vuoi dare,

non ti vo' disgustare.

(qui prende l'orloggio)

Ma questo è un gran tesoro,

il peso avrà di dieci libbre d'oro.

PERICCA

Una dama spagnuola

meno non dà ad un che la consola.

VARRONE

(guardando l'orloggio)

È d'Inghilterra?

PERICCA

Al certo.

VARRONE

(segue sempre a guardarlo)

C'è la campana?

PERICCA

Al certo.

VARRONE

Va puntuale?

PERICCA

Al certo.

VARRONE

Ripete l'ore?

PERICCA

Al certo.

VARRONE

Segna le lune?

PERICCA

Al certo.

VARRONE

Li mesi, e i giorni?

PERICCA

Al certo.

VARRONE

C'è il svegliarino?

PERICCA

Al certo.

VARRONE

La cassa è traforata?

PERICCA

Al certo, al certo.

VARRONE

Ora l'accetto,

e non ti sembri strano,

che senza tutte queste condizioni

non porta orloggio

un cavalier romano.

PERICCA

Or te lo godi

già sta in tuo potere,

ma dimmi in cortesia

cos' hai che stai pensoso?

VARRONE

Eh niente, niente! (Questa

è nata sol per togliermi il riposo.)

PERICCA

Ma pur dimmelo su per cortesia.

VARRONE

Lo vuoi saper?

Or sappia; lei, tu vossignoria;

che l'orloggio tuo or ti riprendi,

o risolvi d'amarmi, intendi, intendi?

(finge renderle l'orloggio)

PERICCA

Ch'io ripigli l'orloggio?

Oh non conviene

prender ciò che donai.

VARRONE

(Fin qui va bene.)

PERICCA

In quanto all'altro poi,

che tu desideri,

bisogna che consideri,

un poco la persona.

VARRONE

Vossignoria è padrona.

PERICCA

(lo guarda)

Quell'occhio...

VARRONE

O questo è un occhio,

che vede anche un finocchio.

PERICCA

(segue a guardarlo)

Le guance...

VARRONE

E queste guance son fragole, e latte,

e non son ciance.

PERICCA

(sempre guardando)

La bocca...

VARRONE

O questa bocca ad ogni accento suo

saette scocca.

PERICCA

Passeggia, passeggia un poco.

VARRONE

Oh in quanto al passeggiare,

io ti farò stupir:

(qui passeggia)

che te ne pare?

PERICCA

Tutto tutto va bene, al garbo, al passo,

non mi piaci però, sei troppo grasso.

 

Che cosa gustosa  

vederti d'avante

un giovin galante

di vita attillata,

che mentre passeggia

sé stesso vagheggia,

e fa innamorar.

Ma veggo tal'ora

alcuni sì grassi,

che stentano un'ora

a muovere i passi,

e benché l'aspetto

ti muovi a diletto

non san passeggiar.

 

 

Non parli, non rispondi?  

Stai pensieroso?

Taci, e ti confondi?

Cos'è, forse dal core

t'è passato l'amore?

Non tanta confusione,

favella, e dimmi pur la tua ragione

 

VARRONE

Che vuoi ch'io ti dica,    

non sono d'un fusto

ben fatto, e galante?

Però sono giusto

per far dell'amante,

e ben lo so far.

Ancor che sia grasso

non provo fatica,

a muover il passo,

e senza far fallo

la notte nel ballo

molt'ore durar.

S

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PERICCA

Molto t'impegni a un tratto,  

ma non so che sarà

quando si venga al fatto.

VARRONE

Quest'è una verità:

e se creder no 'l vuoi,

a tuo piacer, ogn' or veder lo puoi.

PERICCA

Ora non posso, ma l'impegno accetto,

onde tua cura fia

farmi veder la tua gran bizzarìa.

VARRONE

Ed io or ti prometto,

che per la meraviglia

ti farò fino al ciel alzar le ciglia.

 

VARRONE

Son lieto, e gustoso,    

S

PERICCA

sei buono per sposo,

VARRONE

son lesto, e spedito,

PERICCA

sei buon per marito,

VARRONE

son sano, son forte,

PERICCA

sei buon per consorte,

VARRONE

tu fanne la prova

veder te 'l farò.

PERICCA

Veniamo alla prova

ch'allor sceglierò.

Anch' io son gustosa,

VARRONE

sei buona per sposa,

PERICCA

son sana, son forte,

VARRONE

puoi esser consorte,

PERICCA

non soffro mai doglie,

VARRONE

sei buona per moglie...

PERICCA

Allor che mi piaci

tua sposa sarò.

Insieme

VARRONE

A me già tu piaci,

e in sposa ti vo'.

 

Fine (Intermezzo primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo Intermezzo primo Intermezzo secondo Intermezzo terzo
Pericca
 

Oh me infelice, e come posso stare

Pericca
<- Varrone

Pur alfine t' ho giunto

Non parli, non rispondi?

Molto t'impegni a un tratto

Varrone e Pericca
Son lieto, e gustoso
 
Scena unica
Atto primo Atto secondo Atto terzo Intermezzo secondo Intermezzo terzo

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