Quadro primo

 

Scena unica

In un angolo della Foresta nera Wurtemberghese, nella rozza casupola di un boscaiolo. Federico Lœwe, dopo la sventurata campagna del 1806, vi si è rifugiato e nascosto con sua madre, una vecchia inferma, e le due sorelle Ricke e Jane: avendo Napoleone dichiarati fuori della legge di guerra tutti i volontari che hanno fatta la campagna sotto Lützow e Schill. Carlo Worms è scomparso: perduto a Saalfeld! E Crisogono senza il suo senior, scoperto il rifugio di Federico, un bel giorno vi appare col suo buon sorriso pel novello suo senior, e una lacrima alla memoria del suo ex-senior, certamente morto.
La Germania ha ora di più un Regno di Westfalia e di meno la sua libertà.
È l'aprile, dalla aperta finestrata entrano nella capanna tutte le ebbrezze della primavera, tutte le carezze della foresta, la Foresta Nera.

 Q 

Federico, Signora Hedvige, Ricke, Jane, Crisogono

 
La Signora Hedvige è seduta in una poltrona vicino alla finestra, Federico e Ricke le sono vicini. La piccola Jane rincorre farfalle nella foresta: a quando a quando la si vede comparire e sparire dietro gli alberi; fuori, sulla porta, seduto, Crisogono prepara delle enormi cannucce di pipa in grossi e dritti rami di ciliegio, i suoi occhiali sul naso, il suo fedel costume di studente malgrado i tempi, e malgrado Napoleone I.
 

SIGNORA HEDVIGE

E il boscaiolo Peters?  

FEDERICO

Dal Pastore

ancora.

SIGNORA HEDVIGE

È tardo!

RICKE

Sta lontano assai!

SIGNORA HEDVIGE

(fa cenno a Federico e Ricke di avvicinarsi a lei e prese nelle sue le loro mani accarezzandole con estrema dolcezza, coll'accento della più profonda felicità, sussurra)

Uniti alfine!... O figli, io son felice!...

CRISOGONO

(fuori sulla porta, sbadiglia)

Stragi! Stermini! Fulmini!... M'annoio!

(a Federico che viene sulla porta mostrandogli una enorme cannuccia di pipa)

Ecco!

FEDERICO

Gran pipa!

CRISOGONO

Commemorativa!

FEDERICO

Per chi?

CRISOGONO

(sospira)

Pe 'l povero mio senior!...

FEDERICO

Morto?...

(crollando il capo)

Ripeto, io non lo credo!...

CRISOGONO

(convinto)

Morto!... Morto!...

(Federico rientra sempre crollando il capo incredulo, non volendo ribatter oltre l'asserzione di Crisogono)
 
(appaiono dal sentiero alcune fanciulle. Sono boscaiole della Foresta Nera; portano fronde e fiori. Crisogono dà un grido di gioia e va loro incontro)

<- boscaiole

BOSCAIOLE

Eccoci!  

CRISOGONO

Brave!

BOSCAIOLE

Se abbiam tardato...

CRISOGONO

(interrompendole)

È laboriosa civetteria!

BOSCAIOLE

Noi? No, davvero! Due colpi e via!

CRISOGONO

Lisciar la pelle; volersi belle;

tempo ci vuole, mie boscaiole!

BOSCAIOLE

Civette?

CRISOGONO

Un poco!

BOSCAIOLE

Vi pare? Mai!

Certo si sa che in dì di festa

ci vuol più tempo. La lunga vesta!...

I nastri!... Il busto!... Le calze!... Gonnelle!...

Le trecce vogliono del tempo assai!...

Non per lisciare, signor, la pelle...

CRISOGONO

(vedendole eccitate, prende maggior piacere)

Meravigliose di sdegno accese!

(con galanteria)

Se offese...

BOSCAIOLE

(ridendo)

No; non siamo offese!

CRISOGONO

La pace dunque?...

(stende la mano verso una boscaiola che gli volge le spalle)

Voi no?

BOSCAIOLA

No!...

CRISOGONO

Dura

di cuore! Prego!...

(il tono comico di Crisogono disarma la boscaiola che ride e dà la mano)

Brava!

(le boscaiole entrano a salutare la signora Hedvige e Ricke. Crisogono le ammira mentre si allontanano da lui, esclamando)

 

Oh, natura

gran madre, quali torsi trionfali

tu plasmi nell'ombre d'una foresta!

(sospirando)

Dunque, mondo, perché l'inutil vesta?

(siede e continua a lavorare le sue canne da pipa)

(Jane, rientrata essa pure, sorprende Ricke, tutta sola in disparte. Gli occhi rossi, agitata, mentre le boscaiole sono intorno alla signore Hedvige e a Federico. Poi le boscaiole entrano con Federico nella camera nuziale per ornarla di fiori)

boscaiole, Federico ->

 

JANE

(avvicinandosi a Ricke)  

La sorellina che mi fa da mamma

ha gli occhi tutti rossi, rossi assai,

rossi di pianto ha gli occhi come mai

la sorellina che mi fa da mamma!

Ha gli occhi rossi e non ne so il perché.

Io le dico: «Sorridi, il giorno è santo!

«Ridi, mammina!» Invece ognor di pianto

ha gli occhi rossi e non ne so il perché.

RICKE

La sorellina che ti fa da mamma

ha gran dolori quali tu non sai.

Essa è felice eppur piange assai

la sorellina che ti fa da mamma.

No tu non domandar, Jane, perché

ho gli occhi tutti rossi in giorno santo.

Tu con un bacio asciuga agli occhi il pianto

e del mio duol non domandar perché!

 

<- Peters, Stapps

CRISOGONO

(vedendo a un tratto il boscaiolo Peters avanzare sul sentiero, entra in casa annunziandolo)  

C'è Peters, Federico!

(Federico e le boscaiole escono dalla camera nuziale)

<- Federico, boscaiole

SIGNORA HEDVIGE

Finalmente!

 
Il boscaiolo Peters appare infatti sul sentiero precedendo un personaggio dall'abito severo e dai modi gravi: è un ministro presbiteriano.
 

PETERS

(apre rispettoso l'uscio della casa e si ritira per lasciare il passo al pastore)

Pastore, entrate!

FEDERICO

(all'apparire del ministro va a incontrarlo con gran rispetto)

A questi tristi giorni

avventurarsi è cortesia.

STAPPS

È dovere.

FEDERICO

(accennando alla signora Hedvige)

Mamma è malata, e la presenza sua

a quanto bramo è come augurio lieto.

STAPPS

(vedendo la divisa universitaria indossata da Crisogono)

Voi siete uno studente?

CRISOGONO

(con orgoglio)

Studentissimo!

STAPPS

Ho un figlio io pur studente come voi.

Mi chiamo Stapps.

(Federico gli stringe la mano con effusione; Crisogono si toglie il berretto e fa il saluto universitario. Ricke avvicina una sedia e fa sedere presso la signora Hedvige il Pastore, che domanda con grande semplicità)

 

Che posso dunque fare?

 

FEDERICO

Son come molti un profugo; fuggii l'aspro servaggio  

e una sorte funesta;

in questa pace mesta

da tempo qui celato in questo asil selvaggio

vivo della foresta.

Prima morte invocai! Vedea l'onta infinita,

eterno lo squallore!...

Due baci, due carezze mi fan riamar la vita:

la mia mamma e il mio amore.

(e addita sua madre e Ricke)

Onde amo, vivo, credo! La vita è tutta aprile

e l'avvenire avanza!

Germoglia la gran selva! Ogni ramo sottile

rinverda una speranza!

Non più dubbi od angosce! Tutto il passato è oblio!

Benedico la vita!

(e abbracciato a Ricke, dice al Pastore)

Voi compite il destino! Sia al cospetto di dio

la nostra sorte unita.

 

STAPPS

Lo posso e lo farò!... I testimoni?...  

(Federico presenta Crisogono e Peters come suoi testimoni)
 
(il Pastore siede al tavolo e scrive informato delle persone e dei nomi dalla signore Hedvige: due fanciulle boscaiole si staccano dal gruppo e si collocano vicino a Ricke)

CRISOGONO
(in disparte a Federico)

Io fo per la centesima

volta da testimonio;

è ver che un matrimonio

e un duello non è;

però tu bada a me:

tal qual è ognor la regola:

in guardia, e attacca subito!...

(Stapps ha finito di scrivere: Federico e Crisogono si avvicinano a lui. Le boscaiole tornano dall'avere adornato le stanze. I fiori e le fronde collocate sul tavolo lo fanno somigliare ad un altare. Jane va a cacciarsi fra la signora Hedvige ed il tavolo ed osserva curiosamente. Federico, chiamata Ricke a sé, va a collocarsi innanzi a Stapps il braccio di Ricke nel suo. Crisogono e Peters si pongono ai fianchi di Federico; le due boscaiole a quelli di Ricke. Dietro il tavolo Stapps, in piedi, legge con fervore la Bibbia. Le altre si inginocchiano e pregano sommessamente)

STAPPS

(ad un tratto chiude la Bibbia e come ispirato, solleva gli occhi al cielo, le mani stese, parla)

Non dal Libro dei Libri ma dal cuore

per ispirarmi a te trarrò la prece.

Questa festa d'amore a cui mi chiami

è forse un vaticinio?... L'are infrante;

la lotta disperata; ovunque l'odio

di vessilli stranieri a nostre mura

e qui nell'umil paesaggio verde

il gran mistero dell'umanità,

il simbol della patria: la famiglia!

Sì; divin vaticinio è qui l'amore!

Laddove s'ama e crede, è la vittoria!

(ai due sposi)

Tale è il pensier di dio!...

(e in preda a indicibile commozione il Pastore dice solennemente)

Voi siete sposi!

SIGNORA HEDVIGE

(commossa)

Siate felici, o figli miei!

(Ricke abbandona la testa, singhiozzando, sul petto di Federico)

STAPPS

(avviandosi per uscire)

Addio!

Io debbo ritornar.

SIGNORA HEDVIGE
(a Stapps)

Voi benedetto!

STAPPS

(rivolgendosi agli sposi)

Siate felici, nuovi amici!

RICKE E FEDERICO

(accompagnando Stapps sul limitare della porta)

Addio!

 
Stapps parte accompagnato da Peters. Le Boscaiole fanno i loro addii alla Signora Hedvige ed agli sposi e partono. Federico dà il braccio alla madre e con Jane l'aiuta a rientrare nella di lei camera. Ricke abbraccia la signora Hedvige e va per chiudere la finestra, ma vi si appoggia e guarda fuori tristemente la foresta. Crisogono è entrato nella sua camera. E già è il tramonto.

Stapps, Peters, boscaiole, Federico, Signora Hedvige, Jane, Crisogono ->

 
(Federico ritorna e quasi subito appare Crisogono, ma in completo assetto di viaggio)

<- Federico, Crisogono

FEDERICO

Che fai?  

CRISOGONO

Vo via!

FEDERICO

Tu ci abbandoni?

CRISOGONO

Sì.

Ero fresco, grasso, pio,

libero! Or sembro borsa di tabacco

e fo pietà!

Muoio del mal dell'università...

Io dunque levo il tacco!

(vedendo Ricke, corre a stringerle la mano. È commosso! Le sue strette di mano sono terribili)

Lœwe... voi, Ricke, addio,

e così sia!...

(invano trattenuto da Federico, Crisogono se ne va rapidamente prendendo il sentiero della foresta. Lo si sente intonare il Gaudeamus igitur, che si perde lontano)

Crisogono ->

 

FEDERICO

(appassionatamente a Ricke)

Ah, finalmente mia!...  

(Ricke, in quest'ora suprema obliviosa di tutto il passato, si abbandona inebriata)

Ah vieni qui,

le bianche braccia intorno

al collo mio!

La tua testa vicina

così alla mia!

Il tuo presso al mio cor!

RICKE

(con voce semispenta)

Sempre così!

(e chiude gli occhi la testa china sul petto di Federico)

 

FEDERICO

No, non chiuder gli occhi vaghi  

cilestrini come laghi,

come lune luminosi,

come stelle misteriosi.

No, non chiudere il chiarore

delle larghe tue pupille.

Ch'io vi baci le scintille

della luce dell'amor.

Sfondo schermo () ()

Brano musicale ()

 

 

(ma nel sollevare il viso di Ricke, Federico, sorpreso, vede gli occhi di lei pieni di lacrime)

Tu piangi? Piangi?  

RICKE

(balbetta tutta pallida e confusa)

Io tremo alla minaccia

d'un'occulta sciagura

d'un temuto dolore

e l'anima ha paura;

e la baciata faccia

della tua Ricke intanto

sente i baci d'amore

portati via dal pianto.

È la mia fanciullezza

nel dolore passata

che mi nega l'ebbrezza

d'esser io pur amata?

Sei qui!... Mio!... Sempre!... Mio!

I nostri cuori, le anime

e le bocche sussurrano

- Sempre! - vinte al desio,

ed io una voce sento

che stride, irride e dice

come un ammonimento:

- Sempre... Ricke infelice! -

FEDERICO

(le sussurra con profonda dolcezza, tremando)

Questa paura strana

è nella tua persona;

è il divino rossore

di amante che si dona;

è la gran scienza umana

che accoppia nel desio

l'amore ed il pudore!

L'amore, Ricke, è dio!

RICKE

(ravvivata al nome di dio)

Sì! Sì! L'amore è dio!

E questo nome santo

penètra nel cuor mio

e asciuga agli occhi il pianto!

(abbracciandosi strettamente a lui)

Or dunque amore è fede?...

FEDERICO

Fede!

RICKE

Eterna?

FEDERICO

Infinita!

RICKE

E cuore che ama crede?...

FEDERICO

(interrompendola)

Ed ama oltre la vita!...

RICKE

(avvinghiandosi stretta a lui)

Dunque ai miei occhi credi?...

FEDERICO

Bell'occhio! Non mendacio!...

RICKE

Dentro il mio amor mi vedi?...

FEDERICO

(afferrandola con ambe le mani il viso e coprendole di baci gli occhi)

Negli occhi tuoi lo bacio!

RICKE

(esaltata)

Sì!... Sì!... I miei occhi baciami,

o amante mio dolcissimo!

Le braccia tue m'attraggono!

Or vivo, sento e palpito.

FEDERICO

La tua bocca mi abbandona!

Sono l'anime due baci!

Sì!... Viviamo!... Vivi e taci

nel mistero del sospir!

(già le desiose bocche sono unite in un lungo supremo bacio in quelle miti ombre della sera che avvolge i due amanti, allorché improvvisa dal sentiero della selva sorge una voce a sussurrare le prime strofe del canto di Weber, la «Wilde Jagd»...)

FEDERICO

(ascolta colpito e in preda ad una vivissima gioia, grida)

È Worms! È Worms!...

(entra nella stanza da letto, vi prende la lampada accesa delle boscaiole e corre fuori. Ricke si afferra alla tenda che divide le stanza da letto dalla stanza in cui ella si trova, livida, disfatta)

Federico ->

 
(Federico appare sostenendo Worms che cade spossato su di una sedia. Federico lo guarda colpito dolorosamente: Worms è scarno, affranto, invecchiato)

<- Federico, Worms

WORMS

Perché guardi così? Mutato... vero?  

FEDERICO

Sì!...

WORMS

Sembro...

FEDERICO

Un'ombra!...

WORMS

Un morto!

(sorride con tristezza)

Sono un risorto!

Ferito, prigionier, volli fuggire

per non morir fra coltri ma in battaglia;

mi finsi morto e fui gittato morto

fra i morti d'una stanza funeraria!

Là il dì vidi morir, giunger la notte,

noverai l'ore lente lente lente

e a mezzanotte come spettro fuori

balzai dalla finestra e... via pei campi!

Sentii dell'armi il ferragliare, il fuoco;

sentii l'acuto morso di ferita;

ma il mio voler che m'ha fatto gigante

poté più del dolor!... Allor... Allora?...

(si solleva rianimandosi a poco a poco, commuovendosi, esaltandosi)

Brano musicale ()

 

Appena il suolo santo  

di libertà ho toccato

soavissimo pianto

ha il viso mio bagnato.

«Piangi! - mi dissi- È lagrima

questa che non dolora!»

Per la Santa Germania

tu puoi morire ancora!»

E, a terra, là, a ginocchi

baciai il pianto mio,

benedissi i miei occhi,

ateo adorai dio!

(Ricke, tuttora immobile, livida, seminascosta nelle pieghe della cortina, ascolta, ma nessuna pietà traspare nel suo viso)

WORMS

Così fuggii! Son libero!  

Ma il mio paese è invaso!... Sgherri!... Spie!

Pur me sorregge una fede e l'idea...

FEDERICO

(indovina il pensiero di Worms ed esclama egli pure esaltandosi)

Il Tugendbund!

WORMS

Sì, Loewe, l'epopea!

(ma vinto da improvvisa stanchezza, si lascia di nuovo cadere sulla sedia)

Or l'imperiosa brama

di riposare a un origliere amico!

Ancor udire

parole amiche

di ricordanze antiche;

credere a un avvenire!

FEDERICO

(con tutto il trasporto dell'affetto e della gioia)

Tu giungi in ora soave, gioconda...

Oggi di nozze è il giorno!

E Ricke è la mia sposa!

Tua casa è questa! - Posa!

(accenna a Ricke)

(alle parole di Federico, Ricke si avanza lenta, rigida quale statua e Worms si trova così improvvisamente di fronte alla fanciulla innanzi alla quale sta atterrito, e lo sguardo di Ricke è implacabile come il suo silenzio. Federico interpreta quel terribile silenzio una profonda pietà di donna, Worms vacilla come se vinto da debolezza, cade ginocchioni, ma si rialza, tosto dicendo)

WORMS

Orsù... orsù in cammino!

FEDERICO

(sorpreso, volendo trattenere l'amico)

Partire tu! Partire stanco e affranto?

Tu vuoi partir?

WORMS

Destino giusto e santo!

FEDERICO

E non ripigli lena?...

(Federico invita Ricke perché essa pure si unisca a lui per trattenere Worms)

Ricke...

WORMS

Incita

me l'ora! - Addio!

(Federico vuole insistere, ma Ricke lo interrompe)

RICKE

(con freddezza crudele a Worms)

Addio!

FEDERICO

S'abbuia il ciel – e l'aspra via smarrita

s'è già nell'ombre...

WORMS

Addio!

(a Federico)

Giusto e santo è il dovere che mi caccia!

(con voce di suprema preghiera)

Sol rifornite la vuota bisaccia!

(Ricke sta dapprima indecisa, poi prende la bisaccia e va a rifornirla di cibi)

Ricke ->

 

FEDERICO

Tu non mi lascerai!  

WORMS

(risoluto)

Lo debbo!

FEDERICO

No!

WORMS

(sussurra misteriosamente)

Il Tugendbund comanda. - Tornerò!

(e approfittando dell'assenza di Ricke consegna a Federico una lettera)

Leggi!

(Federico dissuggella la lettera e dà in un grido di gioia subito trattenuto)

FEDERICO

Per me?! Uno dei capi?...

WORMS

Sì!

A Kœnigsberg! Ti attendo! Non mancare!

FEDERICO

Io vi sarò! Lo giuro! Addio!

 

<- Ricke

WORMS

(vedendo ritornare Ricke)

Silenzio!

(prende tremante dalle mani di Ricke la bisaccia e se la mette al collo e si avvia)

FEDERICO

(vedendo dalla finestra il cielo minaccioso tenta ancora di trattenere Worms)

Minaccia il cielo! - Tuona! - Resta!

WORMS

Addio!

FEDERICO

Ah ch'io ti additi almeno il tuo cammino!

(Carlo e Federico si allontanano pe 'l sentiero e scompaiono dietro gli alberi della foresta)

Federico, Worms ->

 
Fuori nel lontano tuona – ma la luna pur tuttavia si mostra e penetra nella gran stanza dove Ricke è rimasta immobile, colpita all'apparizione di quell'uomo che il suo pensiero si era già abituato a creder morto. Una disperazione profonda, immensa si impossessa di lei.
 

RICKE

(si getta a ginocchi, prega fervidamente, disperatamente, poi cessa di pregare e levatasi ritta, le braccia stese al cielo in atto di imprecazione, grida)

Tu non sei buono, o dio! - Tu non sei giusto!

(guarda intorno a sé, tutto le fa terrore e tutta l'angoscia dell'anima sua le prorompe in lacrime e lamenti)

 

All'ardente desio  

già rinasceva il core!

Era il passato oblio

e l'avvenire amore!

Nei miei capelli ancora

le care dita sento!

Il labbro ancor disfiora

il bacio della vita!

Nell'infinita ebbrezza

del divino momento

gridavo: «Vivo alfine!

Ho vinto la mia sorte!»

E invece è già la fine!

E invece è già la morte!

 

 

Or che farò?... Mentire!...  

(risoluta)

No! Fuggire!

Destino, ti obbedisco!...

(siede al tavolo; scrive rapidamente e si alza esclamando)

È fatto! È fatto!

(guarda fuori dalla finestra. Il cielo è tutto coperto di nubi: tuono, lampi)

Il ciel s'è fatto tenebra. Là Ricke

celi per sempre la sventura sua!...

(penetra nella stanza nuziale; vi si arresta e guarda commossa, poi si china a baciare il guanciale del letto; prende un fiore; se lo nasconde in seno; si arresta ad ascoltare verso la foresta; si avviluppa in un mantello; pone la lampada presso la lettera e rivolta a tutte quelle cose che essa abbandona, grida)

O care cose, o amate cose, addio!

 
Esce, ed ha appena il tempo di celarsi dietro un albero, perché Federico ritorna e le passa vicinissimo rientrando. Ricke si interna nel cupo della selva ove scompare tra la luce dei lampi e la minaccia del tuono.

<- Federico

Ricke ->

 

FEDERICO

Ha voluto partir!... Non la minaccia  

dell'uragano, non le mie preghiere,

la lunga via da quel voler l'han smosso!

(guarda intorno cercando di Ricke)

E Ricke?

(penetra nella stanza da letto; guarda; è vuota)

Ah! Da mia madre!...

(l'uragano scoppia fuori violento; la finestra è ancora aperta)

La finestra

aperta ancora?

(va e a stento gli riesce di rinchiuderla per la gran violenza fuori del vento)

Scoppia l'uragano!

(infatti l'uragano scoppia fuori in tutta la sua furia. Federico si avvicina al tavolo dove è la lampada e dove Ricke ha collocato la lettera in modo da esser subito vista)

Mia Ricke che mi scrive?

(e lontano da qualunque sospetto, interpretando anzi quello scritto come una fantasia di amore di fanciulla alla sua prima notte nuziale, prende la lettera, ma appena aperta egli se la lascia sfuggire dalle mani)

Dio! Fuggita!

(si abbassa, raccoglie la lettera e confusamente vi legge)

«Compiangimi!...»

(sorpreso)

Compiangerla?!... Perché?...

(torna a leggere)

«Per te, per mamma e... tutti... son morta!...

compiangimi e perdona... perché t'amo!»

(rimane come fulminato, poi corre come pazzo per salire alla camera della madre, ma muta pensiero; poi si avvia per entrare nella stanza da letto e ne lascia invece, impaurito, cadere le cortine. E sempre più violento fuori si fa l'uragano!...)

Ben più fiero uragano scoppia e infuria e infuria

dentro l'anima mia!... Già il mio cervello

smarrisce ogni volere del pensiero!

(e come pazzo si dà a gridare)

Perché? Perché? Perché?...

(con angosciosa passione)

Già sul mio petto

io la stringevo!... Tutta!... Sulla mia

già la desiata bocca spasimava?...

(gli sovviene che in quel momento la voce di Worms ha interrotto l'ora dolcissima)

Worms!... Worms che canta!... Ebbene, perché tremo?

(l'uragano è al colmo. Federico passeggia tormentato e agitato da terribili sospetti)

Quando?...

...Dove?...

(risovvenendo)

Dunque al mulino... Io?... Lungi!

Con Giorgio!... E Ricke?... Là!... Worms dirigeva!...

(fa un gesto d'orrore, quasi a scacciare l'orribile sospetto)

(l'uragano infuria ancora di più: un fulmine scoppia vicino alla casa. Una vocina impaurita chiama disperatamente)

JANE

O Ricke!

FEDERICO

La piccina!

(Jane entra correndo e tutta lagrimosa dalla paura)

<- Jane

JANE

Ricke, ho paura!  

FEDERICO

(alla vista della fanciulla, un pensiero strano gli balena; le si avvicina e, fissandola con grande attenzione, le dice)

Ricke è via! È partita...

È partita con... Carlo...

JANE

(guarda Federico e impaurita esclama)

Il maledetto?

FEDERICO

(sorpreso, fissando sempre Jane)

Il maledetto?!...

JANE

L'uomo del mulino!

FEDERICO

Il maledetto!... Di', perché tal nome?

JANE

Là Ricke lo chiamava: il maledetto!...

(poi soggiunge)

Là Ricke ha pianto tanto!

FEDERICO

(insinuante)

O mia piccina,

ricerca i più lontani sovvenir!...

(siede attirando presso di sé Jane e ascoltandola con angosciosa attenzione)

 

JANE

Sempre piangeva,  

e se chiedevo:

«Perché?»... Taceva.

Io pur piangeva.

FEDERICO

Dunque piangeva sempre!

JANE

A giochi miei

più non giocavo,

vicina a lei

stavo e guardavo.

FEDERICO

(insistendo)

Di'...

JANE

Sola credendosi

un dì, seduta,

l'ho udita in lacrime

dir: «Son perduta!»

FEDERICO

(levandosi di scatto)

Perduta?

JANE

E cupa e assorta

l'udia soventi

dir fra i lamenti:

«Ah, fossi morta!»

FEDERICO

(in preda a violenta agitazione)

E ancora, ancor l'anima mia è nel buio!

(con impeto)

O mia vita finita!

Per me tutto è squallore!

Finita è la mia vita!

Tutto per me è dolore!

 

 

(con terribile risoluzione)  

Orsù, mio cor, non pianti e non viltà!

Non più dolore! Odio, non pietà!

(medita ed esclama selvaggiamente feroce)

A Kœnigsberg! Colpirlo in tutto, onore,

e gloria, e patria e in tutto... tutto... tutto!

 
L'uragano si è dissolto; il cielo torna libero e sereno; riappare la luna che rischiara la selva e penetra dalla finestra nella stanza. Jane si accosta a Federico timorosa, e lo vuol condurre vicino alla finestra.
 

JANE

La luna piena – non vedi tornare serena?  

Rischiara il ritorno di Ricke!

Qui vieni! Aspettiamo così.

 
(Federico commosso, affranto, siede vicino alla finestra, tiene fra le braccia Jane, le accarezza la testa con movimento quasi incosciente, poi prorompe in dirotto pianto)
 

Fine (Quadro primo)

Prologo Quadro primo Quadro secondo Epilogo

In un angolo della Foresta nera Wurtemberghese, nella rozza casupola di un boscaiolo; è aprile, dalla aperta finestrata entrano nella capanna tutte le ebbrezze della primavera, tutte le carezze della foresta

Federico, Signora Hedvige, Ricke, Jane, Crisogono
 

(Jane rincorre farfalle nella foresta: a quando a quando la si vede comparire e sparire dietro gli alberi)

E il boscaiolo Peters? / Dal Pastore

Federico, Signora Hedvige, Ricke, Jane, Crisogono
<- boscaiole

Eccoci! / Brave! / Se abbiam tardato

Signora Hedvige, Ricke, Jane, Crisogono
boscaiole, Federico ->
Signora Hedvige, Ricke, Jane, Crisogono
<- Peters, Stapps

C'è Peters, Federico!

Signora Hedvige, Ricke, Jane, Crisogono, Peters, Stapps
<- Federico, boscaiole

Lo posso e lo farò! I testimoni?

Ricke
Stapps, Peters, boscaiole, Federico, Signora Hedvige, Jane, Crisogono ->
Ricke
<- Federico, Crisogono

Che fai? / Vo via! / Tu ci abbandoni? / Sì

Ricke, Federico
Crisogono ->

Ah, finalmente mia!

Tu piangi? Piangi?

Ricke
Federico ->
Ricke
<- Federico, Worms

Perché guardi così? Mutato... vero?

Così fuggii! Son libero!

Federico, Worms
Ricke ->

Tu non mi lascerai! / Lo debbo! / No!

Federico, Worms
<- Ricke

Ricke
Federico, Worms ->

(nel lontano tuona, ma la luna pur tuttavia si mostra)

Or che farò? Mentire! No! Fuggire!

Ricke
<- Federico
Federico
Ricke ->

Ha voluto partir!... Non la minaccia

(l'uragano infuria ancora di più: un fulmine scoppia vicino alla casa)

Federico
<- Jane

Ricke, ho paura! / Ricke è via! È partita

Jane, Federico
Sempre piangeva

Orsù, mio cor, non pianti e non viltà!

(l'uragano si è dissolto; il cielo torna libero e sereno; riappare la luna)

La luna piena – non vedi tornare serena?

 
Scena unica
Nei dintorni di Norimberga; vecchio mulino a ritrecine sulla Pegnitz; la Pegnitz passa nel fondo; un rustico... In un angolo della Foresta nera Wurtemberghese, nella rozza casupola di un boscaiolo; è aprile, dalla aperta... A Kœnigsberg; nei sotterranei della società segreta «Lousie-bund»; rozza tavola, alcune panche e sgabelli di... È il terzo tramonto, l'ultimo, che avvolge la lugubre piana di Lipsia; la nebbia dell'ottobre come fitto... Nella piana di Lipsia, fra Rochlitz e Grimma; sul campo omai abbandonato giacciono solo i morti, i feriti; a...
Prologo Quadro secondo Epilogo

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