Parte seconda

 

Scena prima

Atrio.
Ugo circondato da Cavalieri francesi. Coro.

 Q 

Ugo, cavalieri francesi

 
[N. 5 - Coro ed aria di Ugo]

 N 

 

CORO

Bada. ~ Fatal ti fia  

sì cieca securtà;

l'abisso al piè ti sta.

Pensa a ritrarti.

UGO

D'insana gelosia che posson l'arti?

CORO

Più di nemico aperto

pavento il traditor:

tu non conosci ancor

Folco qual sia.

UGO

Saldo la mia virtù scudo mi fia.

Non temete ov'io non temo:

di Lotario è giusto il figlio:

al mio braccio, al mio consiglio

tutto ei deve, e ben lo sa.

Se obbliarlo ancor potesse...

se in altrui sua fé ponesse...

il mio cor, di sé contento,

odio mai non nutrirà...

Oscurata in un momento

la mia gloria non verrà.

CORO

Generoso! il ciel conceda

che più chiara ognor si veda,

né sia premio la sventura

di sì pura fedeltà.

UGO

Ah! mi tolga la fortuna

quanti in me favori aduna.

Se non grande, almeno amato

Ugo in terra ancor sarà...

(Cara Adelia, in ogni stato

il tuo cor mi resterà.)

 
(i cavalieri accomiatati da Ugo si ritirano)

cavalieri francesi ->

 

Scena seconda

Adelia ed Ugo.

<- Adelia

 

UGO

Che veggo? Adelia!... Oh gioia!  

Tu in queste mura!...

ADELIA

Inaspettata io giungo...

Parla sommesso.

UGO

Oltre ogni mia speranza

io ti riveggo!... e vuoi che freno io ponga

al mio contento?

ADELIA

(Oh! che mai dirgli?)

UGO

E donde

timor cotanto?... Perché taci e figgi

gli sguardi al suolo?

ADELIA

Nel materno tetto,

Ugo, io non sono. Egra è la madre, e cinta

di duro assedio è la natal mia terra.

UGO

Dell'infelice guerra

parlò la fama: ed a recarvi aita

io m'accingeva, e a meritar tua destra

vincitore io correa de' tuoi nemici.

ADELIA

Ah! Non chiederla mai.

UGO

Cielo! che dici?

ADELIA

Troppo diss'io...

UGO

Favella...

Qual m'ascondi mistero? Avvi chi tenti

contendermi il tuo cor? Forse si oppone

la superba tua suora ai nostri voti?

ADELIA

Ah! no 'l pensar... a lei fur sempre ignoti.

 

UGO

Li saprà. Vogl'io svelarli.  

Ottenerti io vo' da lei.

ADELIA

Ah! giammai...

UGO

Giammai!... che parli?

ADELIA

Tu non sai... Tacer tu déi.

UGO

Di tua man me forse indegno

Bianca tien perch'io non regno?

Forse te, te pur seduce

d'un dilemma lo splendor?

ADELIA

Ah! Tu splendi d'una luce

ben più cara a nobil cor.

 
[N. 6 - Duetto fra Ugo ed Adelia]

 N 

UGO

Questo braccio, questo acciaro

fu sostegno a più d'un trono.

Bianca sa ch'ei può del paro

uno averne, e offrirlo in dono.

Più d'un serto io disdegnai

di raccogliere per me...

Se vaghezza in cor tu n'hai,

li poss'io raccor per te.

Insieme

ADELIA

Ah! non io di più potrei

adorarti e in pregio averti:

la tua gloria agli occhi miei

tutti oscura i regi serti.

Il tuo cor soltanto amai,

il tuo cor cui par non è...

Ah! la fé ch'io ti giurai

non l'avrei giurata a un re.

 

UGO

Parla dunque: rassicura

l'alma mia dubbiosa, incerta...

ADELIA

Sappi ~ ah! no... la mia sciagura

non fia mai, giammai scoperta.

UGO

Parla, deh! te ne scongiuro

per l'onore, per la fé.

ADELIA

Tacer giuri?

UGO

Tutto io giuro...

 

Scena terza

Coro di Damigelle e detti.

<- damigelle

 

CORO

Bianca in traccia vien di te.  

 

ADELIA

Se tu m'ami... Se ti move

il terror che il sen mi gela...

Taci... va'... ritratti altrove...

Un istante a lei ti cela,

ti fia noto il mio segreto,

il mio core io ti aprirò.

Ah! l'idea ti renda lieto

ch'io fui tua, che tua morrò.

Insieme

UGO

Ch'io ti lasci in questo stato!

Ch'io m'involi al suo cospetto!

Tu non sai qual m'hai destato

dubbio in mente, in cor sospetto...

Me minaccia il tuo segreto,

se svelarsi a me non può...

Ah! mai più tranquillo e lieto,

mai sicuro io non sarò.

 
(Ugo parte)

Ugo ->

 

Scena quarta

Adelia e Bianca.

<- Bianca

 

ADELIA

Tu di me in traccia?  

BIANCA

M'abbandoni in questi

tremendi istanti?

ADELIA

Il tuo dolore è il mio...

e ancor più amaro forse... Oh mia sorella!

Che farai tu?

BIANCA

Dell'ardimento al colmo

giunto è Luigi. Dalla reggia un passo

mi è vietato scostarmi. ~ Alcun non fia

qui cavalier che a liberarmi imprenda?

Ad Ugo io volo...

(per uscire)

ADELIA

Ah! resta!

BIANCA

Ei mi difenda.

ADELIA

Bianca te perdi e lui...

Al precipizio corri...

BIANCA

Io vi son tratta...

Mi vi spinge il destin.

ADELIA

A te mi stringo...

Non uscirai da queste braccia, o stolta.

BIANCA

Scostati: giunge alcun.

 

Scena quinta

Luigi, Folco, Cavalieri, Dame e detti.

<- Luigi, Folco, cavalieri, dame

 

LUIGI

Bianca! Mi ascolta.  

Delle discordie nostre

piena è la corte omai. Quantunque io t'ami,

pur l'amor mio t'immolerei, piu tosto

che stringer nodo dal tuo core odiato.

Ma la ragion di stato,

alta ragion l'ordia,

né disciorlo mi è dato a voglia mia.

FOLCO

(Che mai dirà?)

ADELIA

(L'inspira,

pietoso ciel.)

CORO

Tutti a compor quest'ire

noi ti preghiam.

FOLCO

Che mai nel re t'offende?

Verace parla.

BIANCA

Sospettata donna

puote senz'onta a chi sospetto nutre

unirsi mai? Con chi di tutto adombra

pace sperar?

LUIGI

E tu il sospetto sgombra.

BIANCA

Indarno or fora.

LUIGI

Indarno

non fia, te 'l giuro, se restar consenti,

se al tempio vieni.

BIANCA

Della madre... il dissi...

cura mi prende.

LUIGI

E a lei rivolto è pure

il mio pensier... e ne avrai prova espressa.

Ugo a me venga...

BIANCA, ADELIA E CORO

(Ah! Cielo! Ugo!)

CORO

Ei s'appressa.

 

Scena sesta

Ugo e detti.

<- Ugo

 

LUIGI

Dell'Aquitania il regno  

minacciano i Normanni, e pronta aita

la cadente regina a noi richiede.

Alla tua salda fede,

al tuo senno, al tuo braccio, Ugo io commetto

la glorïosa impresa.

UGO

Ed io l'accetto.

 
[N. 7 - Finale I]

 N 

 

LUIGI

Quando fia sgombro e libero    

all'Aquitania il varco,

dille ch'io stesso assumere

saprò più grato incarco;

quel di guidar costei

securamente a lei,

ch'or vieta a me di compiere

fatal necessità.

S

BIANCA

(Fremo.)

FOLCO

(Si turba.)

ADELIA

(Io palpito.)

UGO

(Tremante Adelia è tanto!)

BIANCA

E solitaria e vedova

senza una figlia accanto...

sarà la madre ancora?...

LUIGI

A lei ne andrà la suora.

BIANCA

Ella ne andrà!...

ADELIA

(Raffrenati.)

BIANCA

Senza di me ne andrà?

FOLCO

(Ella si scopre.)

UGO

E dubiti

d'Ugo tu forse?... parla.

LUIGI

A lui fidando Adelia,

a sposo egli è fidarla.

BIANCA

A sposo!

ADELIA

(Oh ciel!)

UGO

(Che ascolto?)

FOLCO

Non anco un anno è volto

che lui sceglieva a genero

l'estinto genitor.

LUIGI

E la sua brama a compiere

pronto son io.

BIANCA

Tu!... quando?

LUIGI

In questo dì medesimo.

Io gliene fo comando.

UGO

Ed io?...

BIANCA

Tu pria... tu déi,

se cavalier tu sei,

partir, pugnare e riedere

d'un regno salvator.

UGO

Adelia!

ADELIA

Udisti?

FOLCO
(a Luigi)

(A fingere

segui per poco ancor.)

 
Tutti in segreto.

ADELIA
(ad Ugo)

È giunto l'orribile istante temuto...

se core hai magnanimo, pronunzia un rifiuto,

l'amore nascondi, seconda i miei detti...

se insisti, se accetti, ~ te perdi con me.

BIANCA

Che penso? che medito?... qual volgo sospetto;

qual furia, qual demone, me'l suscita in petto?

Si scacci: è tremendo: mi desta terrore.

Delirio è d'un core ~ ch'è fuori di sé.)

Insieme

UGO
(ad Adelia)

Oh! Quale nell'anima mi poni scompiglio!

Che temi? che palpiti? qual vedi periglio?

Nasconder del core gli affetti non soglio,

palesi li voglio: ~ son degni di te.

LUIGI
(a Folco)

Qual cor può comprendere la smania ch'io sento?

Scoprir vo' la perfida, scoprirla pavento:

a tormi la benda, a sciogliermi il velo,

funesto il tuo zelo ~ servigio mi fe'.

Insieme

FOLCO
(a Luigi)

Ti acqueta, dissimula: per prova saprai

che fosti coi perfidi tu credulo assai.

Dal tuo disinganno, da questa scoperta

dipende la certa ~ salvezza del re.

 

LUIGI

Ugo!... Udisti?

UGO

Udii.

LUIGI

Più grato

te credeva a tal favore.

UGO

Grato io sì...

ADELIA
(interrompendolo)

Non io. ~ Donato

sol da me sarà il mio core.

BIANCA

(Io respiro.)

LUIGI

E a te lo chiedo

d'Ugo in nome: e posso, io credo...

BIANCA

Nulla puoi sul cor di lei...

UGO

Né al suo cor far forza io vo'.

LUIGI

Lei ricusi!

UGO

Il deggio.

LUIGI
(prorompendo)

Il déi?

Traditori! or colti io v'ho.

TUTTI

Qual favella!

LUIGI

È omai svelata

l'empia fiamma che nutrite.

UGO

Io! che sento?

ADELIA

(Sventurata!)

UGO

Io!

LUIGI

Sì: tu.

(alle guardie)

~ Lo custodite.

TUTTI

Che mai tenta?

UGO

Quale oltraggio?...

D'insultarmi hai tu il coraggio?

A tal onta ardisci espormi,

osi tu tal fallo appormi?

Chi mi accusa?

LUIGI
(accennando Bianca)

Quel pallore,

quel terror ti denunziò.

TUTTI

(Giusto cielo!)

BIANCA

(Oh mio furore!)

UGO

(Ah! Qual vel mi si squarciò!)

BIANCA

Sì, superbo... il vero ascolta.

L'amo...

ADELIA

Ah! Taci...

BIANCA

Io lo ripeto.

L'amo, sì: ma né una volta

gli ho svelato il mio segreto...

mai no'l seppe; il ciel ne attesto...

s'avvi error, mio tutto egli è.

LUIGI

Mentitrice!

CORO

(Oh! Dì funesto!)

LUIGI

Mal lo scusi.

UGO

M'odi, o re.

Sa ciascun, tu stesso il sai,

di qual tempra è d'Ugo il core,

se mentir potrebbe mai

per lusinga o per timore.

Giuro, o re, per l'onor mio

volto ad altra è il mio pensier.

TUTTI

La palesa.

UGO

(veggendo il timor d'Adelia)

Non poss'io.

BIANCA

(Volto ad altra!)

LUIGI

Menzogner!

 
Tutti
 

BIANCA
(ad Ugo)

Non mentir: palesa il vero...

Io l'esempio a te ne diedi...

Io sapre del mondo intiero

per te lira disfidar.

Di cambiar così fingendo

la mia mente invan tu credi:

nulla va per me d'orrendo,

nulla più del dubitar.

UGO
(a Bianca)

Sciagurata! ah! tu non sai,

qual ferita a me recasti!

Non avessi osato mai

tu, crudel, di favellar!

Della Francia lo sgomento,

l'onta mia, la tua ti basti.

Di più tristo e crudo evento

ch'io non t'abbia ad accusar.

LUIGI
(a Bianca)

Forsennata! è il ver palese:

sì, putroppo: invan lo tace.

Altre colpe ed altre offese

io vi debbo rinfacciar.

Il mio trono è insidiato,

è distrutta la mia pace...

Ma, ch'io resti invendicato,

coppia rea, non lo sperar.

ADELIA

Cessa... parti... ah! non si dia

scena al regno ancor più trista...

morta io fossi, ah! morta pria

che la madre abbandonar!

Insieme

FOLCO

Vieni, o sire: ti allontana:

lor perfidia appieno hai vista...

questa coppia audace, insana

noi saprem punir, frenar.

 

CORO

(Ah! Non anco è il ciel placato

con un regno sventurato:

ah! del padre il fato orrendo

segue il figlio a minacciar.)

FOLCO

Rendi il ferro.

UGO

(spezza la spada)

Io tal lo rendo.

FOLCO

(Incomincio a trionfar.)

 

Fine (Parte seconda)

Parte prima Parte seconda Parte terza Parte quarta

Atrio.

Ugo, cavalieri francesi
 

[N. 5 - Coro ed aria di Ugo]

Ugo
cavalieri francesi ->
Ugo
<- Adelia

Che veggo? Adelia! Oh gioia!

[N. 6 - Duetto fra Ugo ed Adelia]

Ugo, Adelia
<- damigelle
Adelia, damigelle
Ugo ->
Adelia, damigelle
<- Bianca

Tu di me in traccia? / M'abbandoni in questi

Adelia, damigelle, Bianca
<- Luigi, Folco, cavalieri, dame

Bianca! Mi ascolta

Adelia, damigelle, Bianca, Luigi, Folco, cavalieri, dame
<- Ugo

Dell'Aquitania il regno

[N. 7 - Finale I]

Luigi, Bianca, Folco, Adelia e Ugo
Quando fia sgombro e libero
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta
Sala della reggia di Laon: in fondo dai veroni sorge la cupola della cattedrale; trono da un lato e sedili... Atrio. Carcere: cancello in fondo, da cui vedesi un cortile. Appartamenti reali. Vestibolo che mette a domestico oratorio: alcuni monumenti qua e là; notte.
[N. 1 - Introduzione, cavatina di Folco e stretta] [N. 2 - Cavatina di Bianca] [N. 3 - Duetto fra Bianca ed Adelia] [N. 4 - Quartetto] [N. 5 - Coro ed aria di Ugo] [N. 6 - Duetto fra Ugo ed Adelia] [N. 7 - Finale I] [N. 8 - Terzetto fra Bianca, Ugo ed Adelia] [N. 9 - Coro ed aria di Luigi] [N. 10 - Duettino fra Emma e Bianca ed aria finale di Bianca]
Parte prima Parte terza Parte quarta

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